HISTORY Aniello Pernice Antonio Pernice VIDEO Il cammeo è senza dubbio una vera opera d’arte che si indossa. Piccolo, minuto, delicato, ma anche elegante e unico: questi sono gli aggettivi che ci vengono in mente quando pensiamo ai cammei.I primi a lavorare i cammei sono stati gli antichi Greci, e ben presto questo gioiello ha catturato l’attenzione delle varie popolazioni nel corso dei secoli.I maestri artigiani di Torre del Greco hanno perfezionato la lavorazione dei cammei, iniziata dagli antichi Romani, preferendo alle pietre dure e alla pietra lavica, le conchiglie, che sono ricoperte da una superficie definita conchiolina, costituita essenzialmente da carbonato di calcio.La lavorazione dei cammei: Una tradizione iniziata quasi per casoIl rapporto dei cammei con Torre del Greco nasce quando la lavorazione del corallo ha subito una leggera inflessione tra il 1875 e il 1880, anni in cui vennero scoperti alcuni banchi corallini a Sciacca, e grazie ad una interessante casualità: le navi che provenivano dall’Africa vuote, utilizzavano montagne di conchiglie come zavorra, per appesantire le imbarcazioni, accumulandole così a Torre del Greco, una volta giunte in porto.La lavorazione del cammeo ancora oggi viene affidata alle sapienti mani di maestri artigiani, che molto spesso si tramandano la tradizione dell’incisione di padre in figlio.Le fasi della lavorazioneLa prima fase della lavorazione riguarda la scelta delle conchiglie più adatte all’incisione. Le conchiglie che vengono usate con più frequenza sono la Cassis rufa, o conchiglia corniola, con uno strato rossastro e uno più esterno di colore carnacino pallido, e la cassis madascariensis, nota anche come conchiglia sardonica, bruna sul fondo e bianca nella parte da incidere.A prima vista si potrebbe pensare che la fase della cernita delle conchiglie sia una fase semplice e veloce, in realtà non è così perché è necessario avere un buon occhio nel selezionare le conchiglie più consistenti e con il colore migliore.Subito dopo si passa alla fase nota come scoppatura, quando viene tagliata la parte superiore e convessa della conchiglia, che in gergo viene chiamata coppa. In passato in questa fase si utilizzava un disco a tornio senza denti con acqua e smeriglio; oggi è stato sostituito con una sega con disco diamantato che viene raffreddato ad acqua.Dopo la fase della scoppatura, si passa alla segnatura e quindi alla sagomatura, ovvero si traccia la forma del cammeo da ricavare, tagliando così le parti superflue del guscio. Una volta definito il disegno, è possibile dare la forma finale, ovale o tonda, alla conchiglia: la cosiddetta fase dell’aggarbatura”, perché è in questo momento che viene dato il “garbo” al pezzo.Si giunge così alla messa in pece, quando il pezzo ottenuto viene fissato su un fuso di legno attraverso del mastice a caldo unito a cera, pece greca e scagliola. A questo punto si passa all’abrasione della parte più esterna della conchiglia, così che ne venga messa in risalto la parte più chiara sulla quale il maestro artigiano potrà incidere il disegno stabilito. Questa è la fase della scrostatura.L’incisione avviene per mezzo di un bulino a punta larga. Il bulino è uno strumento con il manico in legno ed un’asticella di metallo appuntita. Con l’ausilio di questo strumento, l’artigiano elimina pian piano la conchiolina bianco latte dai bordi della sagoma. È in questo modo che viene messo in risalto il colore del sottofondo. La scelta del soggetto da incidere è influenzata dalle caratteristiche della conchiglia e dalle bozze di cui è dotata. Le bozze sono tutte le sporgenze e scanalature di cui una conchiglia è provvista per sua natura.Scelta l’immagine, essa può venire abbozzata a grandi linee – fase dell’abbozzatura –, per poi iniziare ad incidere la forma con bulini di diverse grandezze – fase dell’incisione – ed infine l’incisione viene rifinita nei minimi particolari – fase della rifinitura -. Al termine, il cammeo viene lucidato – da qui la fase della lucidatura – con olio e pomici, per poi essere sciacquato con acqua corrente, sgrassato e asciugato con un panno di lino bianco.La sgrassatura è l’ultima operazione nel processo di lavorazione del cammeo, ed essa insieme alla lucidatura, contribuisce a donare maggior fascino al gioiello creato. Condividi:TwitterFacebookMi piace:Mi piace Caricamento...